L’associazione di volontariato Locanda di Gerico trova le sue motivazione nella parabola del buon samaritano, Nel corso degli anni, ha creato una rete di prossimità che, anno dopo anno, ha realizzato una serie di progetti per rispondere alle necessita del quartiere milanese Bovisasca, perché “le gioie, le speranze e le angosce di tutti coloro che soffrono sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” (Gaudium et spes).
Il quartiere Bovisasca, limitrofo ai quartieri Comasina e Quarto Oggiaro nella periferia nord-ovest di Milano, ha una popolazione di 7.000 persone, con il 70% di caseggiati dell’ALER sorti alla fine degli anni ’70. Ha una popolazione anziana, pari a circa il 30% dei residenti. Il progressivo invecchiamento ci impone di rimodellare la nostra rete di solidarietà, rivolgendoci a quegli anziani che vivono nella solitudine e che non sempre godono di buona salute. Ecco alcune nostre risposte alla necessità delle persone:
– Casa pulita (2006): molti anziani non sono in grado di gestire il loro appartamento. Abbiamo pensato di aiutarli offrendo un servizio di pulizia della loro casa. Una casa pulita rende piacevole lo starci, favorisce gli incontri tra i vicini creando un clima di prossimità;
– Oratorio estivo anziani (2007): vorremmo che i nostri anziani avessero momenti di allegria in compagnia, consumando presso la sala mensa della parrocchia dei pranzi quindicinali. I pranzi nei mesi estivi, luglio e agosto sono giornalieri;
– Carrello senza ruote (2008): il paziente anziano e solo si caratterizza per una serie di bisogni e può necessitare di accompagnamenti o trasporti che all’interno del quartiere non esistono o sono poco funzionali. I nostri volontari garantiscono un supporto di trasporto e accompagnamento per le loro necessità;
– Sportello sociale (2008): il servizio è diventato un punto di riferimento per rispondere alle le richieste dell’INPS, che richiedono competenze telematiche non possedute dai nostri anziani, e dell’istituto ALER per censimenti, fondo sociale, ecc.;
– Telefono anziani (2009): è un progetto che inizialmente era attivo nel periodo estivo, ora è annuale. L’iniziativa prevede la presenza di un operatore dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:30. È attivo nel caso di urgenze un cellulare;
– Infermiera di quartiere (2023): vedi la scheda del progetto;
– trasformazione in ambulatorio infermieristico di un locale preso in affitto dall’ALER (2024).
In questo periodo ci siamo resi conto che l’importanza della medicina sul territorio non può essere completamente demandata al medico di base. La pandemia ha evidenziato le debolezze dell’attuale sistema di gestione dell’assistenza territoriale. Il PNRR ha così previsto risorse per il potenziamento di nuove strutture sul territorio, come ad esempio ospedali di comunità. L’associazione non si vuole certo sostituire a queste iniziative, ma vuole fornire, nel suo piccolo, un contributo al funzionamento dell’assistenza territoriale in situazione di marginalità. Questa attività vuole essere un’opportunità per rafforzare il nostro sistema di protezione socio-sanitaria in una logica di prossimità. Il tocco di originalità del progetto sta, quindi, nell’opportunità di integrare due mondi tanto diversi (rete di prossimità e SSN) quanto legati dal medesimo obiettivo: il benessere del cittadino. Le attività assistenziali avranno un incremento con l’iniziativa “Infermiera di quartiere”.
L’obiettivo è di aiutare gli anziani in fragilità sanitaria, in particolare quelli privi di una rete familiare, a rimanere il più lungo possibile a casa loro. Il nuovo progetto “Infermiera di quartiere” è l’ultimo miglio da realizzare per completare una serie di attività quali il “Telefono anziani” e il “Carrello senza ruote”, finalizzate alla domiciliarità degli anziani. Il progetto vuole raggiungere i seguenti obiettivi:
– miglioramento del profilo di appropriatezza lungo il percorso di cura;
– miglioramento della soddisfazione del paziente;
– superamento di situazione di forte disagio e solitudine;
– riduzione degli accessi al Pronto Soccorso, evitando che situazioni di degrado e trascuratezza a casa del paziente si traducano in un continuo ricorso inappropriato al PS noto come “revolving door”: casa, pronto soccorso, casa e di nuovo pronto soccorso;
– ricreare il buon vicinato: comincia con uno sguardo e mi rendo conto che abiti vicino e ci possiamo aiutare.
Aspetti operativi del progetto:
– coordinamento: tutte le richieste passano dal “Telefono anziani”, che contatta l’infermiera per definire le priorità degli interventi. Una volta presa in carico la richiesta, è l’infermiera che stabilisce il da farsi.
– attività prelievi: nei giorni di lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 7:00 alle ore 8:30 vengono eseguiti a casa dei pazienti i prelievi che vengono consegnati all’ospedale di Niguarda. Il risultato delle analisi viene ritirato nella tarda mattinata del giorno seguente;
– visite domiciliari: tutti i pomeriggi dalle 15:00 alle 18:00 vengono effettuate, su prenotazione, le visite a domicilio;
– visite ambulatoriali: da maggio 2025, dopo l’adeguamento di un salone preso in affitto dall’istituto ALER e con il benestare dell’ATS 2 di Milano.
Il potenziamento del servizio dell’infermiera consente una serie di risultati misurabili rispetto a:
– riduzione degli accessi al PS: spesso il paziente anziano solo, che non segue in modo completo il piano terapeutico prescritto al momento della dimissione, è esposto a un maggiore uso del PS;
– monitoraggio della frequenza degli accessi al PS segnalando i codici minori;
– riduzione della degenza media dei ricoveri e di quelli ad alta inappropriatezza;
– miglioramento del profilo sanitario lungo tutto il percorso di cura, con la presa in carico del paziente prima, dopo e durante il ricovero ospedaliero;
– attraverso le attività di infermieri, intercettazione di situazioni di fragilità legate all’età e/o alla situazione socio-economiche e facilitazione all’accesso ai servizi del SSN;
– creazione di percorsi di vicinato, gestendo l’anziano anche con l’aiuto del vicino e dei gruppi di solidarietà. Gli anziani muoiono per le malattie, ma anche perché non c’è amore per loro! E neppure un pensiero.
L’associazione è capace di realizzare un costante monitoraggio delle diverse attività svolte attraverso diversi canali:
– il servizio del “Telefono anziani” in continuo contatto con l’infermiere di quartiere;
– la cartella infermieristica dove si registrano gli interventi e le prestazioni eseguite. La cartella diventa un diario dove si registrano le difficoltà e l’eventuale peggioramento o miglioramento della situazione clinico assistenziale del paziente;
– la programmazione di incontri periodici con i familiari per rassicurare la famiglia e renderla collaborativa;
– la compilazione da parte del paziente e/o famiglia di un questionario di gradimento del servizio ricevuto. In questo senso, l’associazione è dotata di una importante e affidabile base dati per poter misurare puntualmente indicatori sulla buona riuscita del progetto, quali ad esempio: soddisfazione anziano; qualità dell’assistenza infermieristica offerta (ad es. piaghe da decubito); ricorsi inappropriati al PS.
Al momento non ci sono aggiornamenti. Guarda la sezione Contatti per richiederne all’ente.
Locanda di Gerico ETS/ODV
Via Cascina dei Prati 25, 20157 Milano
Telefono: 0239000843
E-mail: locandagerico@gmail.com
Sito web: www.locandadigerico.it
Un progetto di
Sede
Codice identificativo dell’organizzazione
Associazione Rete Sicomoro
Via Fusara 8, 37139 Verona
P.IVA e C.F. 03856790237
Telefono 351 7417656
E-mail info@retesicomoro.it
© 2025 Rete Sicomoro
Privacy policy